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Questa sintomatologia dolorosa non è completamente modificabile e controllabile con l’uso di farmaci antinfiammatori, antidolorifici ed altri trattamenti farmacologici normalmente proposti.
La sindrome dolorosa miofasciale (MPS) e generalmente definita come una condizione dolorosa originantesi dai trigger point mio fasciali, specialmente in regioni sottoposte a frequente sovraccarico funzionale, cutanei (dermalgie), legamentosi e periostali. I trigger point se presenti determinano una sensazione di impaccio e di rigidità nell’area articolare/muscolare coinvolta; ciò accade per una associata modificazione dolorosa delle parti molli (cute con consistenza anelastica, edematosa e adesa ai piani sottostanti, con presenza di cordoni mialgici).
La MPS affligge il 33% degli adulti ed è responsabile del 29% di assenze dal lavoro per malattia. È una patologia molto frequente: negli USA ne soffrono circa 44 milioni di persone.
Esiste anche una dolorabilità a distanza, che determina trigger point satelliti con riduzione della mobilità articolare, rigidità, esauribilità muscolare e diminuzione della performance motoria complessiva.
La manifestazione cardinale della FM è il dolore cronico diffuso, definito anche “dolore multisito”. Tipicamente, nei pazienti con FM sono coinvolte almeno sei sedi, che possono includere la testa, ciascun braccio, il torace, l'addome, ciascuna gamba, la parte superiore della schiena e della colonna vertebrale e la parte bassa della schiena e della colonna vertebrale (compresi i glutei). Talora il dolore può essere inizialmente localizzato, spesso al collo e alle spalle. "Mi sento come se avessi male dappertutto" o "mi sembra di avere sempre l’influenza” sono le definizioni più comuni, facendo riferimento a dolore prevalentemente in tutti i muscoli, ma spesso anche alle articolazioni che talora vengono percepite come tumefatte.
L'affaticamento ed i disturbi del sonno sono caratteristiche fondamentali della FM. Attività apparentemente leggere aggravano il dolore e l'affaticamento, sebbene anche l'inattività prolungata acuisca i sintomi. E’ frequente quindi svegliarsi non riposati, anche dopo un numero sufficiente di ore di sonno: è un sonno “leggero” ove ci si sveglia frequentemente la mattina presto e si ha difficoltà a riaddormentarsi. Una citazione comune è "Non importa quanto dormo, è come se un camion mi avesse investito"
Sono moltissime, infatti, circa il 30% delle persone affette da sindrome fibromialgica, che hanno disbiosi intestinale, SIBO (sovracrescita batterica, malassorbimento) o sintomi dell’IBS (Sindrome dell’Intestino Irritabile).
I disturbi cognitivi sono spesso presenti nella Fibromialgia (FM). Indicati come “FOGGY MIND" - ovvero “mente avvolta nella nebbia” – “FIBRO FOG”, condizione peraltro condivisa con il Long Covid, sono rappresentati da problemi di attenzione e difficoltà a svolgere compiti che richiedono rapidi cambiamenti di pensiero. I soggetti con FM necessitano di uno sforzo mentale 2-3 volte superiore rispetto ai soggetti sani per ottenere gli stessi risultati … Una meta-analisi di 23 studi caso-controllo ha rilevato un significativo deterioramento cognitivo nei pazienti affetti da FM rispetto ai controlli sani, deterioramento almeno in parte correlabile all’entità di dolore e depressione.
Accanto ai sintomi tipici, possono coesistere sintomi meno conosciuti, tra cui dolore addominale e della parete toracica; sintomi suggestivi di IBS, cistite interstiziale e dolore pelvico. Comuni nella FM sono anche sintomi di disfunzione del sistema nervoso autonomo (ipotensione ortostatica e alterata frequenza cardiaca), secchezza oculare (1,4 volte più frequente rispetto alla popolazione generale) e fenomeno di Raynaud (FR) anche se le anomalie microvascolari presenti nel Fenomeno di Raynaud, non sono rilevabili nella FM. Alcuni soggetti riferiscono che particolari condizioni meteorologiche possono aggravare i sintomi; tuttavia, nella maggior parte degli studi non sono stati trovati effetti coerenti di tali condizioni su dolore o sulla stanchezza. Ad esempio, uno studio dettagliato dell'influenza del tempo sui sintomi del dolore e dell'affaticamento che ha coinvolto 403 donne con FM, ha rilevato un effetto statisticamente significativo ma piccolo delle condizioni meteorologiche su dolore o affaticamento. Tali sintomi possono far parte di ciò che è stato descritto come ipersensibilità ambientale, inclusi suoni e luci.
Sembra tuttavia improbabile che la sindrome fibromialgica possa essere provocata da una singola causa; la maggior parte dei pazienti, infatti, non è in grado di identificare un singolo evento che abbia determinato l’insorgenza dei sintomi.
Recentemente da alcuni studi sembra che questa sindrome implichi alterazioni di mediatori chimici quali i neurotrasmettitori a livello centrale o di ormoni; questo potrebbe spiegare, ad esempio, le alterazioni del sonno e la ridotta soglia di sopportazione del dolore caratteristici di questa sindrome.
A chi ci si deve rivolgere quindi in caso di fibromialgia?
L’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero della Salute hanno individuato nel REUMATOLOGO il punto di riferimento preposto all’impostazione terapeutica anche se, come già detto nelle puntate precedenti, è raccomandabile un lavoro in Team che possa supportare il paziente a 360° per rendere la risposta quanto più positiva possibile.
Presso il Medical Team i nostri specialisti di riferimento nonché tutto lo Staff sono a disposizione per accogliere i pazienti che abbiano necessità di approfondimento.
La diagnosi si basa su un’accurata anamnesi del paziente, un esame obbiettivo completo e un numero limitato di esami del sangue, utilizzati per escludere patologie che ne condividano i sintomi. Sono state proposte diverse linee guida diagnostiche, ma tutte comportano la VALUTAZIONE del DOLORE, dell’AFFATTICAMENTO e di altri sintomi potenzialmente correlati.
Se si hanno sintomi riconducibili a Fibromialgia (FM), il medico raccoglie un’anamnesi accurata ed esegue un esame obbiettivo per escludere l’artrite, altri problemi del tessuto connettivo o condizioni neurologiche che possano essere responsabili dei sintomi.
Gli esami di laboratorio vengono impiegati non per porre diagnosi di FM, ma PER ESCLUDERE situazioni infiammatorie muscolo-scheletriche che possono condividerne i sintomi. Poichè le persone con FM hanno spesso – oltre al dolore muscolare – altri sintomi, tra cui affaticamento, cefalea e disturbi del sonno e dell’umore, il vostro Medico o il vostro Specialista di riferimento vi potrebbe suggerire alcuni esami di approfondimento quali:
Oggi, per RIDURRE LA SINTOMATOLOGIA DOLOROSA, si utilizzano delle STRATEGIE MULTIMODALI che prendono in considerazione trattamenti farmacologici, prevalentemente antinfiammatori o antidolorifici, ma anche sedute di agopuntura, laser ad ultrasuoni, onde d’urto extra corporee nonché impacchi caldi o massaggi. Spesso questi trattamenti vengono anche accompagnati da percorsi psicoterapici.
LE RISPOSTE AI TRATTAMENTI SONO MOLTO SOGGETTIVE e, in generale, si considera come soddisfacente un punteggio di risposta positiva del 20% – 30%.
Certo una percentuale ancora troppo bassa che il Medical Team ed il team di professionisti dedicato vuole aumentare!
Al medical Team ci siamo dotati del NewSunrise 280: una nuova apparecchiatura che rappresenta l’avanguardia tecnologica nei trattamenti di questo tipo.
NewSunrise 280 utilizza energie elettromagnetiche con specifiche caratteristiche di intensità, frequenza e forma d’onda, oggetto di brevetto internazionale.
Rispetto ai precedenti metodi di terapia NewSunrise 280 si distingue per la sua facilità di utilizzo e per l’assenza di dolore. Secondo i primi dati disponibili, la risposta della NEW SUNRISE280, è efficace sull’80% dei pazienti con Fibromialgia primitiva e secondaria e MPS.
* Studio pubblicato su Rheumatology and Immunology Journal dal titolo
“Low-energy Pulsed Electromagnetic Field Therapy Reduces Pain in Fibromyalgia: a Randomized Single-blind Controlled Pilot Study“ effettuato su pazienti portatori di fibromialgia primitiva e secondaria e MPS
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